Dopo aver effettuato la classica sosta alle sorgenti per fare scorta d'acqua alle 7:40 parcheggio l'auto davanti alle gole di Fara S.Martino . Attraverso il primo pezzo di sentiero con Paolo , un signore di Ostia che dopo aver fatto per trent'anni il bagnino si era trasferito a Torricella . Lui era diretto a Piano la Casa mentre io ero arrivato al mio punto di riferimento . Una grossa prosperita' rocciosa dove a destra della stessa attaccavo il sentiero che mi avrebbe portato su Cima della Stretta .
Bene bene , si preannuncia una bella avventura . Guarda che roba !
Vai che si parte .
Niente di piu' divertente . Ma chi sono io , MESSNER ?
Sono salito di quota abbastanza rapidamente
ed ecco che mi trovo senza piu' sentiero . Allora , ricapitoliamo . Le informazioni parlavano di una chiusa dell'acquedotto che mi sarei trovato sulla sinistra , ed eccola
e dopo una scarpinata tra brecciolino e detriti sarei arrivato alla base di un' imponente parete dove avrei trovato la famosa liscia dell'Asina ( placca di roccia liscia abbastanza inclinata ) ma io qua di pareti ne vedo piu' di una e senza una traccia di sentiero dovrei fermarmi un'attimo a ragionare , e cosi' faccio . Mi arrampico su di un cocuzzolo
e mentre mi reidrato con un bel mandarancio cerco di individuare la parete giusta .
Questa non puo' essere , e' fuori direzione .
Dovrebbe essere questa che ho di fronte a me .
Quindi rizzelo tutto e mi incammino verso questa parete . Arrivato in prossimita' mi rendo conto di aver forse sbagliato qualcosa , di aver tralasciato qualche piccolo particolare ( essendo un sentiero scarsamente tracciato , classificato tra quelli abbandonati ) . Se perdessi giusto 15-20 minuti troverei subito la retta via , ma c'e' qualcosa che mi attrae come una calamita . Oggi cambiamo sport ragazzi , oggi ci si arrampica .
GUARDATE CHE FANTASTICA PARETE
Mi giro e mi rigiro per vedere se riesco sempre ad individuare sta liscia dell'asina ma niente , ormai ho abbandonato il pensiero .
Penso che la roccia sia la mia vera vocazione ( si si , lo so , sono cose che si dicono sull'onda dell'entusiasmo . Vedi quello che va sullo snowboard e vuoi subito comprarti la tavola , vedi quello che si arrampica e vuoi fare l'alpinista , ma trovero' la mia vera identita' ) e quindi attacco la mia prima scalatina sempre con l'emozione che regna sovrana nel mio stato d'animo .
Bene , sono arrivato dove potevo , e cioe' abbastanza , perche' e' saggio sapersi fermare quando e' la prima volta , quando si e' senza attrezzatura ma soprattutto quando si e' da soli perche' bisogna sempre ricordarsi che coraggio e vigore nulla contano senza la prudenza ; la negligenza di un solo istante puo' distruggere la felicita' di una vita ( freeeeeght che frase ) .
Comunque queste sono parole di Edward Whymper .
Mi ributto verso la base della parete che mi ha regalato questa piccola scalata
per concedermi una sosta con un bel panino al salame e provola affumicata immerso nella pace piu' totale gustandomi il vallone di S.Spirito .
Dopo aver fatto il pieno di tutto questo decido di prendere la strada del ritorno .
Tornato a valle , dopo una bella bevuta
esco fuori dalle gole pensando che questo fuori programma mi ha fatto scoprire cose nuove , mi ha fatto perdere il sentiero ma che ci sarebbe stato il pretesto per tornarci , con l'animo sazio di natura e consapevoli di dover tornare alla realta' .
Conclusione : io di questo sentiero non ci ho capito una mazza .
Cima della Stretta....................continuera'