Le tre vie per Cima della Stretta





16 Gennaio 2011



Chi l'avrebbe mai detto che sul versante orientale della Maiella , il punto montano piu' vicino a casa mia esistesse una via rocciosa con difficolta' di I e II grado e che in alcuni punti avrebbe raggiunto anche il III grado ? Premetto che nella falesia di Fara S.Martino , dove mi sono recato io quest'oggi , ci sono una sessantina di vie con gradi di difficolta' che vanno dal V al IX grado della scala UIAA , quindi non sto scoprendo l'acqua calda ma questo tipo di imprese le lasciamo a persone che veramente guardano il tutto da un'altra posizione . Io invece sto parlando di quel tipo di via che va oltre il sentiero , anzi , ben oltre il sentiero , anzi , non so piu' se definirlo sentiero . E' chiaro che non sapendo cosa fosse un I grado e neanche un II ( figuriamoci un III ) mi sono un'attimo informato e ........ sentite qua :
I grado : e' la forma piu' semplice dell'arrampicata , si devono usare frequentemente le mani per mantenere l'equilibrio e richiede una valutazione preventiva della qualita' della roccia prima di appoggiarvi il piede .
II grado : inizia l'arrampicata vera e propria , e' necessario spostare un arto per volta con una corretta impostazione dei movimenti . Appigli ed appoggi sono abbondanti .
III grado : la struttura rocciosa e' piu' verticale , appigli e appoggi sono piu' radi ma con una certa possibilita' di scelta nei passaggi e nei movimenti .Le informazioni provengono dal sito " La montagna per tutti " . Eeehhh , che ve ne pare ?
Cioe' , il bello di questa via sta proprio nel fatto che non e' una via ferrata , non c'e' niente che riguardi la sicurezza , e' tutta da fare in puro stile libero . Dove porta ? La cima d'arrivo di questa via si chiama Cima della Stretta , 1497 mt , quindi partendo da poco piu'di 400 mt il dislivello e' di oltre 1000 mt . Questa e' una delle tre vie che porta su in cima , quella piu' tosta ( sull'immagine iniziale e' tracciata di rosso , tracciatura approssimativa ) . Un'altra via e' quella segnata in blu , non ci sono gradi di difficolta' ma la segnaletica e' scarsa ( diciamo pure che si e' cancellata ) . Alcuni la usano per scendere dopo essere saliti da quella rossa
ed altri la usano sia per la salita che per la discesa . Anche su questa via come in quella rossa si guadagna subito quota , e' meno tecnica ma l'inclinazione e' notevole per essere un sentiero . Infine c'e' la via normale ( quella tracciata in azzurro ) , la via fatta da me , infatti oggi volevo solo esplorare , vedere , conoscere , prepararmi per la prossima uscita e cioe' la salita sulla Cima della Stretta . Di una cosa mi sono convinto , che la via normale e' troppo lunga per arrivare in cima , anzi diventa esageratamente lunga soprattutto se passi sotto due scorciatoie e sai che potresti arrivarci in un attimo ( in proporzione ) . Per assurdo , se stendiamo la linea

azzurra questa ci porta fino a M.Amaro ( o quasi ) .Arrivato a Bocca dei Valloni , punto della virata , mi sono fermato per una pausa stile slow-walking alla Max , e da qui che guardavo verso l'alto la via normale che portava su in cima e continuavo a ripetermi : no , e' troppo lunga . Ma poi , la cosa che mi ha incuriosito fino ad approfondire la salita su questa cima erano le risposte che mi davano alcuni escursionisti incontrati quel giorno alla domanda : ci sei mai stato sulla Cima della Stretta , conosci quella via o quell'altra ( quella blu e quella rossa ) ? Non ne ho trovato uno che mi avesse detto bellissima , pazzesca , stupenda , particolare .Ma se si vede dalle foto , lo si legge dai racconti che sono delle bellissime vie , immaginiamoci farle . Da quel che ne so io in pochi sono stati lassu' : i camoscidabruzzo.it ( .it sta per chi vuole conoscerli ) che sono saliti per la via rossa e sono scesi per quella blu , idem hanno fatto I lupidelgransasso.it dove la Lupa Claudia , sulla strada del ritorno ( quella blu ) si chiedeva come mai dalla finestra di roccia che era in alto riusciva a vedere i sentieri in fondo alla valle ma una volta scesi giu' non si riusciva piu' a vedere la stessa finestra di roccia . A questo ci ho pensato io : una volta scesi alla base della via bastava procedere per un un centinaio di metri la via normale ( traccia azzurra ) direzione M.Amaro per poter scorgere la famosa finestra ( ho scoperto qualcosa anch'io diamine ) . Altri due signori del Cai di Lanciano sono stati lassu' ( un certo sig.Lucio ed altri ) salendo dalla via blu ed e' proprio dalla loro storia che l'anno scorso ho avuto l'ispirazione per intraprendere questa salita . Loro parlavano di sentiero abbandonato , io infatti mi ci sono perso , ma a quei tempi ero spinto molto dall'euforia classica del nuovo giocattolo , ho fatto sentieri in solitaria con una tale leggerezza e superficialita' che non so se rifarei da solo perche' ad oggi una cosa mi e' ben chiara : la montagna non e' un giocattolo ! A volte ho paura di me stesso e so che il giorno che mi prende bene potrei anche avventurarmici da solo sulla via rossa ( ormai chiamiamola cosi') ma spero che questo non accada anzi , spero che accada che qualcuno mi dica dai , ti ci porto io su quella via , questa si' che sarebbe una gran
bella cosa .Dai , ci sentiamo alla prossima che dovrebbe essere il seguito di questo racconto e cioe' la conquista della CIMA DELLA STRETTA . A presto .